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Decreto Balduzzi e norme sulla pubblicità: "fine dei giochi"

  • Scritto da David Bet
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La pubblicità sul gioco è al centro dell’attenzione politica e mediatica degli ultimi tempi. Il decreto Balduzzi, infatti, contiene nuove misure che riguardano proprio la regolamentazione della comunicazione promozionale del gioco. Ecco cosa prevede e cosa cambierà da Gennaio 2013. 

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Se ne parlava già da tempo, di un inasprimento della legislazione italiana riguardante la pubblicità del gioco d’azzardo. Le nuove norme sul gioco del decreto Balduzzi che andranno in vigore dal 1 gennaio 2013 sono una vera e propria mannaia per il comparto giochi.

Tali norme infatti prevedono una stretta della pubblicità sul gioco oltre che su giornali, riviste e trasmissioni televisive e radiofoniche anche via internet per quei siti, blog e pagine che mandano messaggi pubblicitari che incitano al gioco. Sono previste sanzioni da 100.000 a 500.000 euro per coloro che violano queste disposizioni.

Le schedine di gioco, inoltre, dovranno  riportare avvertimenti sul rischio di dipendenza, e le probabilità di vincita. Qualora lo spazio sulla schedina non sia sufficiente, dovrà essere riportato il richiamo  alle note informative.

AAMS si è affrettata a dichiarare che queste norme non influiranno negativamente sul settore ma a quanto pare il malcontento, soprattutto di quelle compagnie che hanno pagato profumatamente le licenze AAMS, è già diffuso.

Come potranno farsi riconoscere questi operatori se non potranno comprare spazi pubblicitari su qualsiasi mezzo di comunicazione? E i consumatori? Come potranno riconoscere un sito affidabile da uno non affidabile se non vi saranno più siti di informazione come il nostro a consigliare/giudicare i siti di poker, scommesse e casino?

Certo, bisogna contrastare il fenomeno della ludopatia, delle pubblicità ingannevoli e da coloro che spacciano il gioco come metodo facile per arricchirsi e cambiare la propra vita. Su questo non c'è dubbio...

Il problema è che, a pensarci bene, ci viene in mente una sola pubblicità che prospettava vincite facili, cospicue e sicure. Eccola:



Visto? E avete fatto caso a chi appartiene questa pubblicità? Ai gratta e vinci di Lottomatica, azienda concessionaria esclusiva dello Stato Italiano che gestisce dal 1993 il "Lotto" e dal 2004 le lotterie Istantanee e Differite.

Insomma, ancora una volta l'unico che inganna i cittadini italiani è lo Stato italiano.
Ma facciano pure, facciano! Quando si accorgeranno che il gettito erariale dal settore giochi si ridurrà ai minimi storici o che le scommesse clandestine riprenderanno a fiorire, torneranno sui loro passi.. come al solito.

In un paese in cui gli stupidi fanno carriera e gli intelligenti espatriano c'è da aspettarsi questo e molto altro..

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