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Indagati i manager di Stanleybet. Guerra totale tra AAMS e CTD!

  • Scritto da David Bet
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I vertici di Stanleybet sono ufficialmente indagati dalla Procura di Roma con l'accusa di associazione a delinquere. Cosa è successo? Cosa ha portato a questo colpo di scena? E soprattutto come finirà la vicenda? In questo articolo, la nostra chiave di lettura agli ultimi sviluppi giudiziari nella guerra tra AAMS e CTD.

 

PROPRIETARIO E MANAGER DI STANLEYBET INDAGATI


Il 66enne proprietario StanleyBet, Giovanni Garrisi, e ben undici manager del colosso delle scommesse sono indagati per associazione a delinquere, in particolare per esercitare (in Italia) attività illegale di raccolta di scommesse, in assenza di valida licenza e in totale evasione fiscale.

I magistrati che hanno aperto l’inchiesta, Margherita Pinto e Valentina Margio, e che a fine giugno hanno disposto il sequestro di materiale cartaceo in varie sedi di Stanleybet in Italia, sostengono che i centri di trasmissione scommesse dipenderebbero formalmente dalla StanleyBet Malta Limited, società funzionalmente collegata alla sede principale di Liverpool. Tutto ciò rappresenterebbe a detta dei magistrati uno strumento di evasione fiscale.

Una situazione che, a dire il vero, non riguarderebbe soltanto Stanleybet ma una miriade di operatori di agenzie di scommesse basate solo su internet.

Un'accusa, inoltre, che era già stata mossa in passato e che ha visto i bookmakers trionfare nei parlamenti europei. La più importante delle sentenze a loro favore, la celebre Costa-Cifone, certifica che la disciplina italiana in materia di scommesse, basata sulle concessioni, è totalmente incompatibile (come sosteniamo da anni sul nostro portale) con il principio della libera circolazione e prestazione di servizi all'interno dell'Unione Europea.

C'è da rammentare, inoltre, che la stessa sorte era toccata qualche settimana fa a Paolo Tavarelli e Ivana Ivanovich, amministratori di SKS365. La società con sede ad Innsbruck è continuamente soggetta alla chiusura dei propri centri in Italia da parte della GDF, centri che prontamente vengono riaperti dal TAR grazie alle sentenze favorevoli.

Allora come mai questa offensiva clamorosa contro i bookmaker esteri?

A nostro avviso, dopo la minaccia di SNAI di abbandonare il sistema concessionario e la lettera inviata a Matteo Renzi dal presidente di SNAI Servizi Maurizio Ughi, si è trattato di un gesto atto a rassicurare (vanamente, con tutta probabilità) tutte gli operatori che hanno acquistato a suon di milioni la licenza dai monopoli di stato. Una manovra di disturbo che, sicuramente, accentuerà i dissapori tra Stanleybet, Goldbet, etc.. e lo Stato italiano ma che, alla fine, non sortirà alcun effetto salvo quello di mandare ulteriormente nel caos un settore che tale sistema chiuso sta pian piano sfasciando (si veda, ad esempio, che fine ha fatto il poker online).

Goldbet e Stanleybet avevano addirittura acquisito la licenza AAMS per quanto concerne la raccolta online. Ma, dopo questa escalation, non ci meraviglieremmo se i due colossi facessero un passo indietro, stracciando la licenza appena acquistata, e se riprendessero ad accettare traffico dall'Italia sul loro sito.

 

 

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