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Accordo tra Microgame e GBE per lo scambio scommesse in Italia. Ma siamo sicuri che funzioni?

  • Scritto da David Bet
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Accordo tra Microgame e GBE per lo scambio scommesse in Italia. Ma siamo sicuri che funzioni?

In attesa del lancio ufficiale del betting exchange targato AAMS, le principali aziende del settore stanno cominciando a stringere accordi per non farsi trovare impreparati all'appuntamento. Appuntammento che, a nostro avviso, si rivelerà un flop a meno che non venga cambiato radicalmente il progetto iniziale partorito da AAMS. 




Microgame, azienda leader nel settore dei giochi in Italia, ha comunicato di aver raggiunto un accordo di partnership con la Global Betting Exchange, uno dei migliori provider B2B per lo scambio scommesse, per introdurre il betting exchange nel mercato italiano.

L'accordo segue l'annuncio delle autorità italiane dello scorso 16 gennaio per la regolarizzazione e l'avvio dello scambio scommesse che avverrà entro la fine di quest'anno. Le due compagnie, che da 3 anni lavoravano ad un progetto comune specifico per il mercato italiano, si avvarranno anche della collaborazione dell'italiana BETLAB per fornire i propri servizi ai clienti italiani.

Entusiaste come al solito le dichiarazioni dei rispettivi CEO. Ci auguriamo che lo stesso entusiasmo venga mostrato anche dopo qualche mese dalla partenza dei betting exchange targati AAMS.

Dati alla mano, non c'è da stare molto allegri. Considerando la situazione globale, ci sono 4/5 granfi operatori di scambio scommesse sul web. Tra questi, solo Betfair e Betdaq riescono ad avere una liquidità sufficiente a garantire una certa convenienza tra i bookmakers tradizionali e i betting exchange. Tra i due leader del settore, comunque, è Betfair ad accaparrarsi la maggior parte del mercato mondiale.

Ora, tenendo conto che Betfair sarà tra i primi a lanciare lo scambio scommesse in Italia, che altri operatori sono già pronti al lancio e che altri potrebbero aggiungersi, ci si chiede: tutta questa frammentazione come influirà sulla liquidità e sulla bontà delle quote presenti in ogni piattaforma di betting exchange?

A nostro avviso, il mercato italiano (pur essendo secondo solo a quello britannico in Europa) non è sufficiente grande per sostenere un unico betting exchange (immaginate se Betfair.com fosse popolato da soli italiani, che quote si potrebbero trovare?), figurarsi se saranno lanciati 3/4 piattaforme differenti.

Nessuno sa con precisione cosa potrà accadere ma gli scenari più probabili sono questi:
- un unico provider riuscirà a prendersi la maggioranza assoluta del mercato e ad offrire una liquidità dei mercati abbastanza decente (ciò porterebbe alla chiusura degli provider);
- tutte le piattaforme si spartiranno più o meno equamente il mercato italiano con conseguenze disastrose per tutti (liquidità limitata, quote non convenienti, poco gioco, etc..)
- il betting exchange sarà relegato ad opzione secondaria (quasi si trattassero di 'side games') distruggendo così, in Italia, uno dei più affascinanti e convenienti giochi del settore del gambling.

La soluzione, almeno per quanto riguarda Betfair, potrebbe essere l'accorpamento del mercato italiano a quello globale. Soluzione che, date le direttive (e la genialità) di AAMS, sembra totalmente impossibile.

Ai posteri l'ardua sentenza.



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